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Pavimenti in cocciopesto: per realizzare pavimenti unici.

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COD: PV91 Categoria:

Descrizione

La Pietra Taurina: Pavimenti in cocciopesto: per realizzare pavimenti unici.

Le pavimentazioni in cocciopesto è tipica del Salento, viene usata nelle tipiche strutture per pavimentare sia ambienti interni che ambienti esterni. Nel tempo il cocciopesto si è diffuso per effetto della posa molto semplice.
Ad un certo punto si è deciso di decorare le pareti con l’intonaco a cocciopesto.
Il cocciopesto è formato principalmente da calce pura ed ha una grande proprietà disinfettante.
In alternativa alla pavimentazione in cocciopesto si può utilizzare una pavientazione tipica del salento che essendo di grande formato permette di risparmiare tempo e denaro durante il montaggio.
La posa del pavimento in cocciopesto non risulta semplice e può essere posata da veri esperti del settore.
I collanti che si possono usare per realizzare i pavimenti in cocciopesto sono i più comuni in commercio.
La colorazione della pavimentazione è veramente variegata e si può scegliere tra infinite colorazioni.
La stessa pavimentazione posata a regola d’arte ha tutte le caratteristiche per essere carrabilità o semplicemente in percorsi pedonabili.

Pavimenti in cocciopesto.

Le pavimentazioni per esterni o interni hanno diverse finiture ed in base alle varie lavorazioni e trattamenti si possono ottenere diversi effetti delle finali.
Sebbene la tecnica per la posa è sempre la stessa i prezzi per le pavimentazioni in coccio pesto possono variare.
Abbiamo pavimentazioni adatte per ogni esigenza sia per ambienti esterni che per ambienti interni.
Per conoscere i prezzi delle nostre pavimentazioni in pietra compila il form qui sotto o invia una mail a info@lapietrataurina.it.

Un po’ di storia della pietra.

Nella terminologia commerciale, che in Italia è regolata dalla normativa UNI-4858, si indica con pietra una roccia, di norma non lucidabile, e dalla svariata composizione mineralogica. Usata sia come materiale da costruzione che da decorazione, che non rientra nelle tipologie marmo, granito o travertino definite dalla medesima normativa.
Vengono suddivise in due gruppi
   * rocce tenere e/o poco compatte: rocce sedimentarie clastiche e vulcanoclastiche
   * rocce dure e/o compatte: pietre a spacco naturale e rocce magmatiche effusive
La pietra taurina è una roccia dura e compatta calcarea appartenente al gruppo delle calcareniti marnose e risalente al periodo miocenico. È una formazione rocciosa tipica della regione salentina, nota soprattutto per la sua plasmabilità e facente parte della famiglia pietra leccese.

Questa roccia/pietra ha una composizione piuttosto omogenea:

l’esame petrografico rivela che è costituita principalmente da carbonato di calcio (CaCO3) sotto forma di granuli di calcare (microfossili e frammenti di fossili di fauna marina, risalenti a circa sei milioni di anni fa). Cemento calcitico, a cui si legano glauconite, quarzo, vari feldspati e fosfati, oltre a sostanze argillose finemente disperse (caolinite, smectite e clorite) Che, nelle diverse miscele e concentrazioni, danno origine a differenti qualità della roccia dalla più dura per la realizzazioni di pavimentazioni alla più morbida che ben si adatta per la realizzazione di elaborate e scenografiche opere in pietra.
La pietra taurina affiora naturalmente dal terreno o risulta appena coperta dalla terra e una volta riciclato il terreno per la coltivazione e appianato e livellato il sito è possibile realizzare enormi cave a cielo aperto. Profonde fino a diverse decine di metri e diffuse sul territorio salentino.
La pietra viene ricavata in forma di parallelepipedi di varie dimensione.
La particolarità della pietra è che durezza e resistenza della stessa, una volta estratta, crescono con il passare del tempo, e nella consolidazione la pietra assume una tonalità di colore ambrato simile a quella del miele.

La colorazione varia:

dal bianco latte fino al giallo paglierino, la roccia si presenta compatta e di grana fine, a differenza del carparo, altra tipologia di pietra affine rinvenibile nel Salento ma in zone diverse.
La pietra taurina è utilizzata sia in campo architettonico che scultoreo. Apprezzata anche in campo artistico ha avuto stima a livello internazionale grazie all’artigianato locale che nel corso dei secoli ha realizzato  la complessa architettura del Barocco leccese.
Pietra nota sin dall’antichità, nell’intero territorio salentino si trovano dolmen, menhir, statue e costruzioni romane realizzati e sapientemente lavorati con questo tipo di pietra.
I primi studi geologici risalgono alla seconda metà del XVI secolo, ma si deve a Gian Battista Brocchi, nel suo studio sulla configurazione geologica salentina (1818), l’identificazione, la prima datazione (fra Secondario e Terziario) e l’origine del nome della pietra leccese.
Non da meno sono i fossili che si possono rinvenire al suo interno durante l’estrazione e la lavorazione. Fossili rilevanti tipo: cefalopodi, delfini, capodogli, denti di squali, pesci, tartarughe e coccodrilli.

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